El Salvador ha il dittatore più cool del mondo
Giornalisti, politici, esperti del settore, Fondo Monetario Internazionale, nessuno riesce a capire se il nuovo corso del Paese sia più buono o cattivo.
Come spesso mi capita di ripetere, in geopolitica e nelle relazioni internazionali bisogna superare le categorie di bene e male per poter comprendere a fondo le dinamiche fra Stati e attori parastatali, spesso anche molto diversi da noi. Nella vita poi, c’è davvero sempre un confine così netto?
Oggi parliamo di una persona che si definisce il «dittatore più cool del mondo», il fanatico di bitcoin per eccellenza, che ha dimenticato cosa significa il minimo diritto umano e che nel frattempo ha portato il suo paese ad essere il più sicuro di tutto l’emisfero occidentale, più sicuro persino degli Stati Uniti.
Buongiorno e buona domenica, bentornate e bentornati a Tensioni. Non se ne parla molto spesso ma in questi anni in Centro America è successo un piccolo miracolo. La rotta dell’immigrazione si è invertita, almeno per un paese, El Salvador. I suoi abitanti stanno tornando dall’estero perché ora casa loro è diventata un posto più sicuro dove farsi una vita. A che prezzo?
Nayib Bukele, presidente e base meme perfetta dal 2019, è stato rieletto lo scorso 4 febbraio con l’84,7% dei voti. Cittadini spaventati e delusi dalle istituzioni, da sempre vittime delle maras, le gang, hanno preferito un modello sempre più autoritario in cambio di maggiore sicurezza.
Narcos non è solo una bella serie Netflix
Ma un problema reale per la maggior parte dell’America centrale e meridionale. In El Salvador ci sono due gang che si contendono il potere, MS-13 e Mara 18. Nel 2011 solo in El Salvador, secondo alcune stime, c’erano 25mila membri affiliati alle gang, oltre i 43mila in prigione.
La MS-13 è una delle gang più grandi e pericolose del paese. Originariamente fondata negli Stati Uniti negli anni Ottanta da immigrati salvadoregni e poi diffusasi in America Centrale, è coinvolta in una vasta gamma di attività criminali, tra cui traffico di droga, estorsione, omicidi e altre graziose forme di reato. Anche la Mara 18, conosciuta come Barrio 18 o semplicemente 18 è stata fondata negli anni Sessanta e Settanta nelle baraccopoli di Los Angeles. Molti sono stati rimpatriati in America centrale, ed è proprio in El Salvador che, devastato dalla guerra civile, hanno fiorito di più.
Il Philosopher King che cambia il gioco
Figlio di un businessman ed imam di origine palestinese, Nayib Bukele inizia la sua carriera da sindaco nel 2012, nel 2017 viene cacciato da un partito storico del paese, tutti lo considerano un pazzo a volersi candidare da indipendente alle presidenziali. Eppure nel 2019 viene eletto con il 53% dei voti. Nel 2021 il suo partito, Nuevas Ideas, arriva ad oltre il 64%, prendendosi la maggioranza assoluta del parlamento. Governa in pratica da solo.
In El Salvador era vietato per un Presidente servire per due mandati consecutivi. Era. Perché Bukele, da dittatore provetto ha rimosso cinque giudici della Corte Costituzionale e i nuovi nominati hanno emanato una sentenza che dichiarava illegittimo il divieto dei due mandati. Guarda il caso.
Da sempre grande appassionato e fervente credente del mondo cripto e bitcoin, ha annunciato di voler costruire il suo paradiso fiscale, Bitcoin City e ha creato un’app che permette di convertire i dollari statunitensi - moneta ufficiale del paese - in criptovalute. Questo sfruttando l’energia geotermica proveniente dai vulcani che costellano il territorio nazionale. Ad ottobre 2023 Bukele ha annunciato che il progetto per il mining del Bitcoin è stato avviato.
Il passaggio al bitcoin è stato, secondo Bukele, una decisione di salvataggio per aumentare potere d’acquisto in un paese con un debito pubblico dell’85% del PIL, il 25% della popolazione in povertà e il 70% non ha accesso ad internet. Limiti ci sono.
Eppure ci sono anche notizie positive. Nel 2021 il PIL è cresciuto del 10%, per la prima volta nella storia del paese, con un incremento del turismo del 30% dovuto alla nuova sicurezza per le strade e a Surf City.
La lotta alle gang
Nel 2015 il tasso di omicidi era di 106,5 ogni centomila abitanti, rendendo El Salvador il paese più pericoloso del mondo. Da allora è sempre andato in ribasso, ma è sotto Bukele che c’è stata la drastica stoccata.
A marzo 2022 il governo ha dichiarato lo régimen de excepción, uno stato di emergenza rinforzato in cui sono stati sospesi i diritti di libera associazione, di riunione e di assistenza legale, in cui sono stati aumentati il tempo trascorso in detenzione senza accusa e i poteri delle forze dell'ordine.
Nel 2021, El Faro, giornale nazionale, ha pubblicato un’inchiesta che mostra come questa lotta alle gang è di fatto solo di facciata. Con testimonianze, registrazioni e foto hanno dimostrato che Bukele ha negoziato con le bande e ha cercato di nascondere le prove. Nel 2020 ha incontrato i capi dell’MS-13 e Barrio 18 per siglare con loro un accordo: voi evitate di ammazzare la gente e noi vi garantiamo migliori condizioni di vita in carcere e vi neghiamo l’estradizione verso gli Stati Uniti.
L’ultima strage, quella che ha fatto partire lo stato di emergenza, pare che sia stata un segnale lanciato allo stesso Bukele: non puoi controllare le gang fino in fondo. In due giorni infatti, fra il 25 e il 27 marzo 2022, sono state uccise 87 persone. Il Presidente ha dimostrato che invece sapeva picchiare più forte. Da allora sono state arrestate oltre 77mila persone. Basta un tatuaggio di affiliazione alla gang e vieni sbattuto in galera. Lo stesso governo ha pubblicato le foto di come avevano ridotto gli affiliati alle maras, e prevedibilmente hanno fatto il giro del mondo.
Geopolitica di El Salvador
Il suo territorio è più piccolo della Lombardia ma molto variegato. Ci sono quattro laghi con altopiani fertili dove fioriscono materie prime come cacao e caffè, a lungo beni di sussistenza a livello commerciale. Ma ci sono anche molti vulcani. Lungo la costa occidentale dell’America Centrale infatti una catena vulcanica si estende per più di mille chilometri dal Guatemala a Panamá. È l’arco vulcanico centroamericano. Fa parte della cintura di fuoco del Pacifico, una fascia geologicamente attiva lunga quarantamila chilometri. In El Salvador il vulcano più attivo è il San Miguel, ha eruttato l’ultima volta nel maggio 2023.
Affacciato nel Pacifico, nel 1524 fu conquistato dal conquistador Pedro de Alvarado che sconfisse gli indigeni Pipil. Il fratello Diego fondò l’attuale capitale, San Salvador, in riferimento al passo del Vangelo sulla Trasfigurazione di Gesù.
Ottenne l’indipendenza dalla Spagna quasi tre secoli dopo, nel 1821, divenendo il paese più piccolo del Centro America. Da allora, El Salvador affrontò instabilità politica e conflitti interni. Ci furono numerosi scontri tra le élite politiche e i diversi gruppi sociali, inclusi i contadini e i lavoratori. Nel corso del diciannovesimo secolo, il paese si trovò coinvolto in una serie di guerre civili e conflitti con i suoi vicini. Il novecento portò con sé ulteriori turbolenze politiche e sociali. Nel 1932, si verificò la Rivolta dei contadini, brutalmente repressa dal governo, con migliaia di vittime. Nei decenni successivi, il paese fu dominato da regimi militari e dittature. Tra il 1979 e il 1992, El Salvador fu teatro di una lunga e sanguinosa guerra civile tra il governo e i ribelli del FMLN (Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional), che cercavano riforme sociali ed economiche. Il conflitto contò settantamila morti e un'impressionante distruzione.
Gli Stati Uniti sono il suo primo partner commerciale. Non bisogna stupirsi di questo. L’influenza che ha sempre cercato di avere Washington su tutto il continente americano risale alla cosiddetta Dottrina Monroe, che ormai conosciamo tutti, ma poi fu con Alfred Thayer Mahan (1840-1914) che si mise davvero a compimento la potenza degli Stati Uniti come li conosciamo oggi.
Mahan, ammiraglio americano, ha studiato quello che per secoli era stato il gigante inarrivabile: il Regno Unito. Da cosa dipendeva la sua forza? Dal mare, dal fatto che controllasse le rotte commerciali, che avesse una flotta imponente, risorse da colonie floride e punti di approdo sparsi per tutto il globo. Lo scrisse nel suo libro più famoso, uno dei baluardi della geopolitica classica, The Influence of Sea Power upon History. Non ve lo metto fra i consigli di lettura perché oggi mi sono svegliata buona.
El Salvador assume questa funzione, essendo più ricco dei suoi vicini Guatemala e Honduras, ha da sempre dei floridi rapporti con gli Stati Uniti.
Infatti per aiutarli con il grave problema dell’immigrazione (grave nel senso di pesante, non di emergenza, dato che negli Stati Uniti di posto ce n’è) El Salvador, a novembre 2023, ha iniziato a far pagare una tassa di circa mille euro a chi transita nel suo aeroporto e proviene da 74 paesi. Si tratta di una mossa che intende scoraggiare chi arriva al El Salvador e poi da lì vuole entrare illegalmente negli Stati Uniti. La maggior parte di quei paesi infatti è povera. E quindi anche il governo Biden ha smesso di criticare Bukele per le sue carceri. Quando dico - come molti più grandi di me - che i diritti umani sono un orpello usato contro i propri nemici piuttosto che con gli alleati…
Conflitto Israele - Hamas
151 giorni dall’invasione di Israele della Striscia di Gaza
32.226 civili palestinesi uccisi
Non c’è molto da dire. Il Segretario Blinken è tornato per la sesta volta in Israele dal 7 ottobre, stanno lavorando ad una tregua (sono stanca anche di scriverlo ancora una volta). Russia e Cina hanno votato contro una risoluzione al Consiglio di Sicurezza ONU perché secondo loro non veniva garantito il diritto al ritorno dei palestinesi nella Striscia di Gaza.
Secondo il Democracy Report del V-Dem Institute dell’Università di Göteborg, Israele non è più considerata una democrazia liberale. Per Gaza? No. Per gli attacchi di Netanyahu alla magistratura e per il declino dell’indice che misura la libertà dalla tortura. Rimane una democrazia elettorale, ma le libertà civili e politiche non sono uguali per tutti. Rimando il pensiero alla newsletter sull’Iran. Non è detto che dove si vota c’è libertà.
Report e articoli da segnalare
Che Putin cerchi una scusante per la mobilitazione generale lo si sospetta. Nel suo discorso post attentato non ha mai nominato l’ISIS-K, per ora unico presunto responsabile.
Quindi, che cosa farà Putin adesso? Un’analisi scenario.
Tanta voglia di sostenere l’Ucraina, ma come siamo messi in difesa?
Il prossimo terreno di scontro sarà lo spazio.
Consiglio di lettura
Non credo ci sia molto da dire, molti di voi l’avranno già acquistato. Io l’ho letto in due giorni, come ho fatto con tutti i libri di Francesco Costa. Questo è il più variegato di tutti, sono piccoli paragrafi su ogni argomento, dagli UFO all’immigrazione, dalla vita in provincia alla guida su strada. Un must have in vista delle elezioni, per conoscere gli Stati Uniti oltre (o con) i loro stereotipi.
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